Estate 2021, boom di prenotazioni di case e ville in Italia: guida all’affitto sicuro (nonostante il Covid)
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Estate 2021 – Più 30% di prenotazioni rispetto allo scorso anno, un connazionale su due ha già fatto ricerche o pianificato le vacanze estive. Come evitare di perdere la caparra in caso di malattia o zone rosse
Con la campagna vaccinale che procede e le restrizioni che dureranno per tutto aprile, gli italiani cominciano a guardare con speranza alle vacanze estive. Secondo uno studio di Airbnb, un italiano su due ha già fatto ricerche o pianificato le vacanze estive o comunque si ripromette di farlo subito dopo le feste. Le mete più gettonate, comunque, sono quelle in Italia e, come lo scorso anno, in cima alle preferenze ci sono gli affitti brevi di case al mare e in montagna.
«Nel primo trimestre di quest’anno abbiamo raccolto prenotazioni per 2,5 milioni di euro, +30% rispetto allo stesso periodo del 2020» afferma Marco Celani, ad del portale italianway.house uno dei primi operatori sul mercato italiano degli affitti brevi con 1500 case su oltre 270 destinazioni.
«Come lo scorso anno è confermato il boom di affitti di case nei luoghi di vacanza per lo più all’interno della propria regione per evitare problemi di eventuali limitazioni agli spostamenti e zone rosse» spiega Gianluca Di Ascenso, presidente del Codacons. Ma anche queste vacanze a corto raggio possono incontrare qualche ostacolo.
Ecco una guida all’affitto estivo sicuro per evitare di perdere la caparra e rovinarsi le vacanze.
Case in mezzo alla natura e con piscina
Per le vacanze, gli italiani sono alla ricerca di case in mezzo alla natura (ben lontane dai centri affollati) e abbastanza grandi per essere eventualmente condivise con altri familiari o amici. Il budget è molto variabile perché dipende dalle possibilità economiche e dalle prospettive di stabilità lavorativa: due variabili sempre più incerte in periodo di pandemia.
Per il 60% degli italiani, comunque, l’esigenza principale dell’estate 2021, sempre secondo la ricerca di Airbnb, resta la sicurezza e il rispetto del distanziamento. Come l’anno scorso, si cercano per lo più alloggi ad uso esclusivo con giardino e piscina privata per evitare ogni rischio proveniente dall’utilizzo di spazi comuni.
«Le persone cercano case belle e sicure, gestite da operatori professionali, e flessibilità, che vuol dire cancellazione gratuita della prenotazione. Il trend consolidato è quello dell’holiday working perché si viaggia sempre più coniugando lavoro e relax: non a caso i filtri di ricerca ‘WiFi’ e ‘barbecue’ sono tra i più utilizzati sul nostro portale» spiega ancora Celani.
«Lo scorso anno, l’affitto delle case è stato un primo esperimento per molti italiani. Nella prossima estate sarà la regola. Il contesto di incertezza legata alla pandemia e alla campagna vaccinale porterà molti a scegliere le comodità e l’esclusività di una casa» spiega Francesco Luongo, presidente del Movimento difesa del cittadino.
Airbnb e Booking
Nelle prenotazioni delle case di vacanza a farla da padrone sono i portali turistici. Si tratta per lo più di grandi piattaforme internazionali come Booking.com: la garanzia maggiore per gli utenti è la flessibilità ed è proprio per questo motivo che sempre più strutture offrono la «cancellazione gratuita» anche a ridosso dell’arrivo. In altre piattaforme, dove sono i singoli privati a pubblicare gli annunci, le disdette causa Covid non sono sempre garantite. Su Airbnb, per esempio, gli ospiti che riservano un alloggio e cancellano la prenotazione a causa dell’emergenza sanitaria «non riceveranno un rimborso in base ai Termini delle circostanze attenuanti, salvo nel caso in cui abbiano contratto la malattia». Tuttavia, per agevolare gli ospiti Airbnb «invita sempre gli host ad inserire termini di cancellazione flessibili» e oggi si trovano «numerosi alloggi con modalità di cancellazione flessibile, che prevede il rimborso completo ad esclusione della prima notte se si disdice 24 ore prima del check-in». «Come associazione abbiamo chiesto ai grandi portali di inserire un alert in fase di prenotazione che sintetizzi bene le condizioni – afferma Luongo -. In particolare vorremmo che fosse esplicitato chiaramente se il proprietario della casa sia disponibile o meno a risolvere il contratto senza penali, in caso che di quarantena o isolamento oppure di zona rossa».
Tour operator
Tra le opzioni possibili, ci sono anche i tour operator specializzati nell’affitto di case di lusso in Italia. Uno dei segmenti del comparto che nel 2020 ha risentito di meno della pandemia e che nel 2021 sta già registrando qualche timido segnale di ripresa (anche grazie ai turisti stranieri). «Con un pacchetto assicurativo si garantisce l’annullamento del soggiorno sia in caso di lockdown nazionale che in caso di zone rosse locali. La tutela vale sia nel caso in cui non ci si possa muovere dal comune o area di residenza o non si possa raggiungere la casa prenotata» spiegano da Emma Villas, tour operator italiano specializzato negli affitti brevi di ville e tenute di pregio (430 proprietà da Nord a Sud) . L’assicurazione è gratuita e inclusa nella prenotazione e copre i trenta giorni prima del check-in. Il rimborso è garantito anche in prossimità dell’arrivo anche per motivi di salute, quarantena o isolamento fiduciario. «Abbiamo sviluppato un’altra protezione assicurativa, denominata ‘polizza Covid’: con 40 euro totali, si tutelano tutti gli ospiti per tutta la durata del soggiorno per eventuali conseguenze del coronavirus. Ad esempio, in caso che si scopra la positività durante la vacanza – spiegano da Emma Villas – si ha diritto ad assistenza sanitaria, al rimborso di eventuali spese mediche o di cambi di biglietti (per rientrare a casa in una data differente a quella prevista). In caso di quarantena o isolamento, si può prolungare il soggiorno nella casa di vacanza senza affrontare altre spese».
Agenzie immobiliari
Anche le proposte delle agenzie immobiliari locali si sono dovute adeguare alle incertezze della pandemia. La caparra (circa il 20-30% dell’importo pattuito) è ancora uno strumento fondamentale per prenotare, ma può essere restituita. «Abbiamo deciso di ridurre il numero delle case da gestire per poter offrire solo affitti sicuri. Ci rivolgiamo a una ditta che sanifica gli ambienti dopo ogni soggiorno e rilascia un certificato – spiega Maria Rosa Alocci, proprietaria della Az Immobiliare di Monte Argentario – Al contempo, la caparra viene consegnata ai proprietari solo dopo l’arrivo effettivo degli ospiti. E questo per garantire il rimborso immediato in caso che il soggiorno non possa avvenire per una qualsiasi evenienza legata al Covid». Anche qui la richiesta di chi affitta è la flessibilità: «La vacanza è un sogno, sopratutto in questi tempi in cui accadono cose terribili. Ci sono famiglie che fanno sacrifici e mettono insieme i soldi per potersi godere del tempo insieme – spiega Alocci – È per questo che abbiamo deciso di garantire le cancellazioni anche all’ultimo momento se esiste una reale restrizione dovuta alla situazione Covid».
Contratti tra privati
I contratti tra privati rappresentano una fetta importante degli affitti estivi. In questi casi il passaparola è fondamentale, così come i portali di annunci e i social. Ma l’attenzione deve essere massima, sia per evitare truffe che per ottenere indietro eventuali caparre. «I contratti di affitto per le case di case di vacanza sono per lo più standard e sono regolati dal Codice civile. Ma l’accordo tra privati può prevedere delle deroghe alle regole generali e nulla vieta che proprietario e locatario si mettano d’accordo sulla restituzione della caparra, anche 24 ore prima dell’arrivo, per cause di forza maggiore come quelle legate alla pandemia – spiega l’avvocato Fabrizio Siggia -.
Questo può avvenire con alcune clausole integrative o con una scrittura privata da allegare al contratto stesso». «Sconsigliamo le trattative tra privati senza un sopralluogo – afferma il presidente del Codacons, Gianluca Di Ascenso – Il pagamento della caparra deve avvenire sempre in maniera tracciabile: solo così si potrà portare avanti le proprie ragioni in caso di contenziosi». «È bene inserire delle specifiche clausole Covid o lockdown anche nello scambio di email con il proprietario che precede la stipula del contratto» aggiunge Francesco Luongo, presidente del Movimento difesa del cittadino.
Le assicurazioni di viaggio
Indipendentemente delle coperture offerte dal portale o dal tour operator, si può decidere di stipulare un’assicurazione di viaggio che copra i rischi legati al Covid. Ma cosa coprono queste polizze? «L’annullamento del viaggio prenotato, lo smarrimento dei bagagli o problemi di natura medico sanitaria» si legge sul sito di Ania, l’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici.
«La copertura si attiva, nella maggior parte dei casi, quando insorgono eventi della vita privata (come ad esempio la malattia) che ci obbligano ad annullare o rimandare il viaggio. Esistono però coperture che tutelano il viaggiatore nel caso in cui decida per sua libera scelta di non partire più». La grande maggioranza dei gruppi assicurativi, insomma, ha sviluppato pacchetti pensati per garantire la flessibilità chiesta dagli utenti.
«Quando è scoppiata la pandemia nemmeno il settore delle assicurazioni per i viaggi era preparato tanto è vero che all’epoca la maggior parte delle polizze viaggio escludevano esplicitamente rimborsi in caso di pandemia – spiega Lodovico Agnoli, direttore settore new business del portale Facile.it – Ma la nel corso dei mesi i principali gruppi hanno integrato i pacchetti con coperture specifiche per il Covid-19».
Oggi, la maggior parte delle polizze viaggio offrono garanzie che variano da compagnia a compagnia: si va, ad esempio, dall’assistenza medica alla copertura delle spese sostenute per le cure, fino al rimborso in caso di annullamento o interruzione del viaggio qualora l’assicurato dovesse contrarre il virus.
«Attenzione però perché, nella maggioranza dei casi, queste garanzie sono valide solo se è l’assicurato a contrarre il Covid-19 – sottolinea Agnoli – Solo alcune compagnie, inoltre, coprono l’annullamento del viaggio in caso di messa in quarantena. Il consiglio è quello di verificare bene le condizioni».
Fonte www.corriere.it